La seconda giornata del Sapori in Sella Festival, il 21 settembre, vedrà tra i protagonisti l’asino pantesco, un animale dal carattere docile e paziente le cui qualità sono oggi impiegate persino nell’ambito dell’ippoterapia. Sarà proprio lui a far compagnia ai più piccoli durante la giornata, offrendo l’occasione di scoprire da vicino le caratteristiche che lo rendono unico. Ecco qualche informazione su questo straordinario equino.
La caratteristica più distintiva dell’asino pantesco è sicuramente l’ambiatura, un’andatura particolare in cui l’animale muove simultaneamente gli arti dello stesso lato. Grazie a questa caratteristica, l’andatura dell’asino pantesco è regolare e stabile, rendendo la cavalcata più morbida e sicura rispetto a molti altri equini. Questo è essenziale nelle attività di ippoterapia, dove il comfort e la sicurezza del piccolo o del paziente sono prioritari. Inoltre, l’ippoterapia sfrutta il movimento ritmico e regolare dell’animale per stimolare equilibrio, coordinazione motoria, tono muscolare e fiducia in sé stessi. L’asino pantesco, grazie alla sua andatura dolce e stabile, è particolarmente indicato per trasmettere questi benefici. Il suo temperamento calmo e le dimensioni contenute completano il quadro di una creatura che si presta benissimo a questo genere di attività.
Dal punto di visa storico, le origini dell’asino di Pantelleria non sono certe ma, secondo l’ipotesi più accreditata, furono gli arabi del IX secolo a introdurlo sull’isola. La razza rischiò di scomparire a causa delle migrazioni degli animali nel secondo dopoguerra e degli incroci con altre razze ma, nel 1989, l’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana avviò un progetto di ricostituzione della razza, eliminando i fattori genetici non propri dell’asino pantesco attraverso selezioni mirate.
Grazie a questi sforzi, l’asino pantesco è tornato a vivere, pronto a farsi ammirare dai più piccoli e a contribuire alle attività di ippoterapia, portando con sé la storia e la resilienza di un animale straordinario.